Campanellinodi primavera: un fiore protetto
Libellula sulle rive delNirone
Vegetazione lungoil Nirone
Un nido nascosto nella vegetazione
Un gruppo di volontari cura la creazione dell'oasi fin dalle sue origini. Si può dire che ogni pianta, ogni arbusto è stato seguito a vista nel suo sviluppo. Sono almeno un paio le persone che sanno tutto, ma proprio tutto della storia dell'oasi, forse una ventina e più quelle che sanno molto.
Decine di persone sono degli habitué dell'oasi e ci vengono spesso a fare un giretto. Centinaia di studenti e migliaia di persone l'hanno visitata in questi lustri. Ma conoscerla e capirla nei suoi aspetti non è così semplice e non basta certo qualche visita. La natura è parecchio complicata .
Questo sito vorrebbe registrare le conoscenze floristiche realtive agli alberi ed agli arbusti del Caloggio, tralasciando quelle faunistiche, forse ancor più interessanti.
Il Caloggio è uno scrigno di biodiversità che contiene innumerevoli forme di vita. Fra gli aspetti più interessanti i fiori, gli anfibi, gli uccelli, e gli insetti, fra cui farfalle e libellule. Questa vita spontanea, in gran parte da indagare e da scoprire, trova qui rifugio grazie a due elementi caratteristici:
le acque di cui abbonda l'oasi, da quella corrente del fiume Nirone e dei canali che escono dal Villoresi (secondario del Villoresi) e dal Seveso (scolmatore), a quella lenta degli stagni e delle risorgive e a quella che ristagna periodicamente nei prati umidi.
Di quest'ultimo elemento vogliamo qui occuparci, descrivendo gli elementi della flora più appariscenti: gli alberi e gli arbusti .
Questo sito serve quindi prima di tutto ai volontari, quelli che da anni, con un lavoro incessante, stanno ricreando quest'oasi incredibilmente ricca di biodiversità, a due passi dalla città e dai palazzoni che sorgono appena a sud del fiume e poi a quelli che via via si aggregano.
I volontari, che hanno seguito da quasi due decenni (1993) la nascita e lo sviluppo dell'oasi, conoscono una per una la vita di migliaia di piante. Per ora tengono duro, ma è evidente che queste straordinarie conoscenze, frutto di cure costanti e di infinite osservazioni, se non fossero registrate da qualche parte, prima o poi rischierebbero di andare perdute. Sarebbe davvero un peccato se, al subentro di altri volontari, si perdesse la memoria di come e perché l'oasi è sorta.
Il sito si propone un altro scopo, non meno importante, che è quello di far conoscere l'oasi ai navigatori del web e aiutare quelli che vogliono visitarla fisicamente a riconoscere gli elementi vegetali di cui è costituita. La conoscenza delle flora non è così diffusa.
Molti attraversano l'oasi a piedi o in biciletta per fare delle belle passeggiate o un po' di sport, ma quanti di loro si accorgono della bellezza che li circonda e sanno dare il giusto nome a un fiore, a un albero, a un insetto? Quanti sanno riconoscere il canto di un uccello o il gracidare di una rana?
Dei cartelli appesi qua e là, moltiplicati in alcune giornate di visita organizzata, possono aiutare il visitatore ad individuare qualche specie di albero. Ci auguriamo che Internet possa fare di più.
Si spera che la conoscenza dell'oasi porti anche ad averla a cuore.
La conoscenza è il primo passo per capire, rispettare e perché no, amare la natura