Le specie
| Tabella sistematica | Presenze incerte | Elenchi a confronto | Lista nera |
Quante e quali piante potremo incontrare al Caloggio?
La lista originaria e le integrazioni
Erano 50 le specie che facevano parte della check list originaria, fornita da Maurizio Minora, da cui prende avvio questo lavoro [inizio 2010] e che potete vedere qui a destra .A seguito dei suggerienti di chi ha segue l'oasi fin dall'inizio e di numerose la lista si è modificata e allungata. É quella a sinistra.
Inizialmente questo sito si è occupato delle specie più comuni e tipiche dell'oasi, per arrivare poi a quelle meno frequenti, rappresentate magari da pochi esemplari che a volte non si sapeva dove cercare o come riconnoscere. L'oasi è piccola, ma sempre in grado di offrire sorprese e nascondere piccoli segreti. Così il lavoro prosegue.
Il numero delle specie in elenco, a quasi due anni dall'inizio del lavoro [dicembre 2012], è ancora altalenante e cominciamo a dubitare che possa mai essere definito. Meglio dire che siamo attorno alle 70 specie e che ci rassegnamo a qualche approssimazione.
Nel riquadro in fondo alla pagina abbiamo annotato alcuni cambiamenti... che non saranno gli ultimi.
La lista qui a sinistra viene "aggiornata" tempestivamente. Poi aggiorniamo l'elenco della pagina iniziale e della mappa del sito. Quindi riportiamo i cambiamenti in tutte le altre pagine.
Criteri di inclusione
Il sito è dedicato ad alberi e arbusti. Sono considerati tali i vegetali che hanno una parte legnosa e includono anche le piante lianose.
Aggiunte
Alla lista originaria sono state pertanto aggiunte diverse specie arbustive come il rovo e lianose come l' edera , la vite del canada e altre.
Sono poi state incluse specie rappresentate da pochissimi o addirittura singoli esemplari, come ad esempio un bagolaro di medie dimensioni [ma forse ce ne sono due] o uno Spartium junceum (sicuramente unico).
Lo spirito è quello del dare una risposta al visitatore che si chiede cosa sia questa o quella pianta, anche se si trova di fronte a un esemplare solitario .
Escluse con qualche eccezione
Non sono compresi (ma vedremo) alcuni residui degli orti preesistenti all'oasi, come un paio di
pruni domestici
di diverse varietà, al momento tollerate, ma poco adatti all'oasi.
La stessa origine hanno il
fico
e la
vite
che difatti erano stati inizialmente esclusi. Si è cercato di eliminarne più volte alcuni, ma poi sono ricresciuti. Vista la loro resistenza e tenacia e considerato che non sono poi così estranei alla flora locale si è pensato di accettarli, almeno nell'elenco.
Sono state escluse varie specie inizialmente inserite sulla base di valutazioni varie rivelatesi poi erronee di fronte a controlli più accurati
Incluse con la condizionale
Qualche specie dovrebbe essere forse depennata, come la buddleia ( Buddleja davidii ) e il crespino ( Berberis vulgaris ). Presenti inizialmente, da tempo se ne è persa traccia. Considerato che potrebbero riapparire e che si possono vedere nei dintorni le lasciamo. Per segnalare questa assenza le elenchiamo tra parentesi. La stesso vale per l' ailanto , comparso recentemente in grande quantità, a seguito di lavori di diradamento e reimpianto operati dal Parco, e poi debellato dai volontari.
Diverso il discorso per il Rubus cesius , di cui è nota la presenza nel Parco delle Groane seppure raro e segnalato nella zona nord. Difficile confermare la sua presenza al Caloggio. La scheda potebbe aiuitarci in un eventuale riconoscimento nella grande massa dei rovi comuni. Lo stesso vale per la Lonicera caprifolium , egualmente rara. Per ora tutti i numerosi semplari della famiglia osservati sono della specie Japonica , ma non disperiamo.
La vegetazione si evolve
I volontari di vecchia data chiamano ancora
rimboschimento
, quello che qualunque visitatore chiamerebbe bosco, magari giovane, ma bosco. Qui lo chiamiamo
bosco nuovo
.
Molte piante pioniere o eliofile sono quasi scomparse. Piano piano il sottobosco dei suoli più umiferi si espande. L'oasi vanta infatti alcune popolazioni di fiori selvatici di grande pregio, ma queste esulano dal campo di interessa primario di questo sito, almeno per il momento.
Gli alberi hanno ormai raggiunto una ragguardevole dimensione , ma soprattutto molti si riproducono spontaneamente .
Sembra che il pado sia arrivato alla terza generazione, la seconda spontanea [già nel 2010]. Le pianticelle messe a dimora nei primi anni sono arrivate a riprodursi attraverso il seme e queste a loro volta cresciute hanno prodotto altri semi che sono germinati.
L'oasi è piena di nuove piantine di farnia e di acero campestre spuntate da sole. Se quasi tutte le specie presenti si riproducano autonomamente è certo è un buon segno, ma questo è un argomento che dobbiamo ancora approfondire.
Arrivano, attraverso i semi portati dal vento, dagli uccelli o chissà come, anche specie nuove, alcune gradite, altre meno.
E poi ci sono i cicli vitali che si concludono, magari accelerati da parassiti o da intemperie. Ma qui i parassiti sono chiamati funghi o insetti. E il legno si lascia spesso a terra per favorire gli insetti xilofagi. É ancora recente il riconoscimento dell''importanza del legno morto per la biodiversità. Così la ramaglia accumulata può ospitare la piccola fauna. Nell'oasi la natura fa il suo corso.
Nell'estate 2012 abbiamo avuto una moria di farnie, carpini e padi. La siccità prolungata e il caldo sono state sicuramente le cause determionanti, ma probabilmente hanno giocato altri fattori, come la circolazione dell'acqua nel sottosuolo e la natura del terreno, probabilmente ancora povero di humus. Non si spiegherebbe altrimenti come altri esemplari della stessa specie abbiano subito sorti diverse.
Che il terreno presenti una grande variabilità si deduce anche dalle vistose differenze del sottobosco . E questo sarebbe proprio un bell'argomento da sviluppare.
La determinazione
Su qualunque manualetto degli alberi italiani si trova un numero di specie nell'ordine del centinaio. Ma se si va a guardare varietà ed ibridi, la questione si complica.
Qualche pianta di origine a volte incerta arriva da cittadini volenterosi. La maggior parte proviene da vivai specializzati, come quello della forestale (ERSAF di Curno). Ma anche qui può capitare che siano forniti ibridi e varietà non specificate.
Basti pensare al caso dell'olmo, che all'oasi consideriamo olmo minore . Si può notare che i vari esemplari hanno caratteristiche diverse. La cosa si spiega con la storia dell'olmo e della malattia che nel dopoguerra ha rischiato di portare all'estinzione il genere che conta centinaia di specie. Si è notato che l' olmo siberiano ed altri resistevano meglio alla malattia. Si sono sperimentati incroci di ogni genere, la cui storia ci è abbastanza ignota. Quando guardiamo un olmo minore in realtà non sappiamo esattamente cosa sia. Per ora ci accontentiamo di chiamarlo olmo minore.
Filo da torcere nella classificazione ce ne danno anche altre essenze. I salici contano moltissime specie e sono soggette ad ibridazione naturale. Il Pignatti stesso avverte di questa difficoltà. I pioppi non hanno la stessa molteplicità dei salici, ma tendono ugualmente ad ibridarsi e a presentarsi in forme sfuggenti.
Altre incertezze le troviamo in specie coltivate e manipolate dall'uomo da millenni, come il pero , il melo e la vite . Distinguere la forma selvatica originaria di queste dalle infinite varietà, magari rinselvatichite, è davvero problematico.
Distinguere la specie vegetali non sempre è semplice
La frequenza
Passeggiando per l'oasi si nota subito la prevalenza di alcune specie rispetto ad altre. Abbiamo stimando queste cose un po' a occhio anche se ci piacerebbe usare un metodo più scientifico. Con buona approssimazione riteniamo che fra gli alberi autoctoni siano molto comuni le farnie, gli aceri campestri, gli olmi, i ciliegi, i padi e i carpini; fra gli arbusti i biancospini, i noccioli, le sanguinelle, gli evonimi e i rovi; fra le lianose l'edera.
Curiosamente alcune specie ampiamente presenti al Caloggio sono rare per il Parco delle Groane (vedi
acero campestre
) e viceversa (vedi
betulla
e
pino silvestre
).
Nome comune | Nome scientifico | Portamento | Frequenza al Caloggio | NC | Frequenza nel PG | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|
farnia | Quercus peduncolata | Albero | molto comune | CC | CC | ||
robinia | Robinia pseudoacacia | Albero | molto comune | CC | CC | ||
olmo campestre | Ulmus minor | Albero | molto comune | CC | C | ||
acero campestre | Acer campestre | Albero | molto comune | CC | R | ||
ciliegio selvatico | Prunus avium | Albero | molto comune | C | C | ||
carpino bianco | Carpinus betulus | Albero | molto comune | CC | C | ||
ciliegio tardivo | Prunus serotina | Albero | poco diffuso | C | CC | ||
betulla | Betula pendula | Albero | poco diffuso | PC | CC | ||
pino silvestre | Pinus silvestris | Albero | poco diffuso | PC | CC | ||
pioppo tremulo | Populus tremula | Albero | poco diffuso | PC | CC | ||
pado | Prunus padus | Albero o arbusto | molto comune | CC | PC | ||
biancospino | Crataegus monogyna | Arbusto | molto comune | CC | CC | ||
nocciolo | Corylus avellana | Arbusto | molto comune | CC | C | ||
edera | Hedera helix | Rampicante | molto comune | CC | CC | ||
rovo | Robus ulmifolius | Arbusto | molto comune | CC | CC | ||
sambuco | Sambucus nigra | Arbusto | molto comune | CC | C | ||
sanguinella | Cornus sanguinea | Arbusto | molto comune | CC | CC | ||
frangola comune | Frangula dodonei | Arbusto | comune | PC | CC | ||
salice cenerino | Salix cinerea | Arbusto | probabilmente assente | NP | CC |
Presenze e classificazioni incerte
Nel novembre 2011 risultano censite con una buona sicurezza 50 specie. Per 15 appare necessario confermare la presenza. Previa consultazione degli esperti dell'oasi la questione viene affrontata e in buona parte risolta ( Vedi qui come).Le liste subiscono quindi un aggiornamerto:
- due specie sono (saranno) eliminate da tutti gli elenchi (Erica arborea e Juneprus communis)
- altre tre sono (saranno) messe tra parentesi per permanente incertezza .
Agosto 2012Molti dubbi sono stati chiariti, ma altri ne restano. Su 74 specie incluse negli elenchi per varie ragioni, una quindicina sono definite Rare o occasionali. In questo gruppo si sommano situazioni varie: alcune presenti probabilmente con meno di 5 esemplari, alcune poco significative, alcune ancora da accertare, altre sono state presenti temporanealmente e forse lo sono ancora o si pensa che possano ricomparire. Ecco un grafico che indica la situazione. |
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Legenda:
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Flora alloctona
Purtroppo sono significativamente presenti anche alberi di origine alloctona, meno però che nel resto del Parco delle Groane e questo crediamo possa essere una vanto per il Caloggio.
Le robinie costituiscono una presenza ancora importante fra gli alberi d'alto fusto. Sono concentrate in alcune parti dell'oasi, ma nei nuovi rimboschimenti sono assolutamente assenti. Via via nel tempo lasciano il posto ad altre essenze sia naturalmente, perché giungono al termine del loro ciclo vitale, sia perché vengono gradualmente eliminate. Inoltre la loro ricrescita viene contenuta.
É scarsamente presente il pruno serotino . Ogni anno però spuntano parecchi nuovi esemplari, probabilmente dai semi portati dagli uccelli o dalle radici degli esemplari precedentemente eliminati. Non viene assolutamente lasciato crescere, perché se giunge alla produzione di semi diventa incontenibile. Lasciato a sé colonizzerebbe rapidamente tutta l'oasi. Il pruno serotino è senz'altro la specie alloctona che da più lavoro da fare.
Altre essenze costituiscono una minaccia meno temibile come l' acero negundo che si propaga spontaneamente ed in grande numero, ma viene eliminato facilmente e così la quercia rossa .
Aggiornamento sulla flora alloctona (estate 2013)
Nella zona delle risogive ìve l'acero negundo ha dilagato, Decine e decine di alberelli hanno raggiunto diversi metri di altezza. A foglie caduti verranno elimnati.
Aggiornamenti sulla checklist
Novembre 2011La lista si aggira sulle 76 specie Nella parte chiusa dell'oasi, durante lavori di ordinaria manutenzione del bosco, si sono rinvenuti molti ailanti dell'anno. Come noto sono di una specie alloctona molto invasiva. Sono stati tutti eliminati, ma si teme che il fenomeno si ripresenterà il prossimo anno. Vedi la scheda |
Legislazione lombarda relativa a specie protette e alloctone
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