SCHEDA SINTETICA

Altezza: 25 - 30

Portamento:  globulare,  poco regolare

Longevità: media

FOTO

fogliaFoglia

 

albero
Albero intero

 

corteccia
Corteccia

 

infiorescenza
Infiorescenza

 

xFrutto

 

 

Robinia pseudoacacia

Robina

Note

La robinia è sicuramente la pianta esotica più diffusa nei nostri boschi e in tutti i terreni abbandonati, al punto da caratterizzare in buona parte il paesaggio lombardo.

Di origne americana è stata piantata diffusamente nel passato e si riproduce con vigore autonomamente. Numerosi sono i suoi pregi, ma la sua tendenza a soppiantare la flora locale la rende una minaccia per la biodiversità. Invasiva ed infestante la sua elimizione non è affatto semplice e nemmeno condivisa da tutti. Negli scorsi anni si sono manifestati segni di moria che fanno pensare ad un calo della sua invasività.

Al Caloggio è sempre abbondante. Nei rimboschimenti, fra cui quello che ormai chiamiamo "bosco nuovo" è completamente assente, mentre è presente nei boschi preesistenti, nelle fascie di confine e lungo i vari argini. I nuovi getti vengono contenuti e gli esemplari adulti vengono gradualmente eliminati al termine del loro ciclo vitale.

Nella zona delle risorgive il Parco ha operato un importante intervento di contenimento nel 2009.

Da osservare e documentare

  • fiore
  • disrgno a losanga della corteccia
  • ciclo vegetativo
  • presenza
  • diffusione
  • interazione ecologica

Tassonomia e denominazioni

Classe: Dicotyledones Ordine: Fabales Famiglia: Fabaceae Genere: Robinia Specie: Robinia pseudoacacia

Nomi alternativi :  Gaggia, Falsa Acacia. Va precisato che non ha nulla a che fare con l'Acacia. 

Etimologia : Dal nome del botanico Jian Robin che nel 1601 ottenne dall'america i primi semi e li piantò nell'orto botanico di Parigi. Un esemplare sopravvissuto per 4 secoli è morto non molti anni fa. In Italia sarebbe arrivata nel 1662.

 

bDescrizione

Portamento Albero di grandi dimensioni quando viene lasciato crescere liberamente. Alto fino a 20 - 25 - max 30 m. Tronco e rami leggermente flessuosi. Molto ramificato. I rami sono ascendenti con angolo di innesto divaricato. Bella la silouette dellì'albero spoglio. Chioma globulare irregolare e spesso rada. 
La robinia può avere anche portamento cespuglioso arbustivo

 

Crescita e durata La crescita è rapida e la produzione di legname è fra le più abbondanti. Ciò nonostante il legno è consistente e la vita dell'albero è in teoria pluricentenaria. In pratica da noi raramente arriva al secolo di vita ("60 - 70 anni  fuori dal suo areale di vegetazione naturale" - da Wikipedia) sia perchè scarsamente considerato, sia per deperimento naturale. L'esemplare piantato a Parigi da Robin è morto dopo circa 400 anni.
Se tagliata alla base (ceduata) emette polloni sia dal ceppo che dalle radici.

 

Corteccia Liscia sui fusti e sui rami giovani che hanno grosse spine. Nei tronchi maturi diventa rugosa e profondamente solcata e spesso forma delle cordonature in rilievo che si intrecciano a  losanghe. Nei Le spine sono disposte a coppie opposte.

 

Gemme :  piccole (<5 mm) nascoste nelle cicatrici fogliari fra due spine. Color grigio marrone.  

 

Rametti:  angoloso, rosso bruni, spinosi.  

 

Foglie Le

foglie sono decidue, alternate,  tipicamente composte ed imparipennate. Il racemo è rossiccio e le foglioline, in 3 - 10 coppie,   sono di color verde medio uniforme, leggermente più chiare sotto. Le foglioline ovali arrotondate all'apice hanno una piccola punta sporgente (mucronatura) sebbene a volte la punta sembri rientrante.

 

Fiori infiorescenze a grappoli penduli, fiori bianchi con macchietta gialla con vessillo, lunghi fino a 20 cm, abbondanti ed intensamente profumati sugli esemplari femminili. La pianta è infatti dioica.  La fioritura, immediatamente a nord di Milano, avviene precocemente e in periodi gradualmente successivi salendo verso le prealpi. Il fenomeno sarebbe conosciuto dagli apicultori che spostano da maggio a giugno le arnie verso nord per consentire alle api il massimo del bottino. I fiori, ricchi sdi sostanze zuccherine, danno un ottimo miele detto di acacia. 

 

Frutti i frutti sono dei baccelli, come in tutte le leguminose, lunghi 5 - 10 cm. All'inizio di agosto sono già aperti e cedono i loro semi. Persistenti per tutto l'inverno, ovviamente sulle piante femminili.

 

Identificazione

Riconoscimento

Inconfondibile per il fogliame composto e per le spine

Specie simili

La Robinia viascosa sarebbe presente minoritariamente a fianco della Robinia pseudioacacia tra le provincie di Milano e di Varese, da cui si distingue con difficoltà  per il periodo di fioritura più tardivo e per l'aspetto del fiore più vistoso.
Nella città di Milano si possono vedere esemplari coltivati nella forma fastigata (?)

 

 

Distribuzione

Origine : Nord America

Habitat

Presenza

"In Italia la robinia fu coltivata per la prima volta già nel 1602 nell’Orto botanico di Padova da dove si diffuse in Piemonte e in Lombardia. Alessandro Manzoni introdusse la robinia nel giardino della sua bella villa di Brusuglio in Brianza, e ne consigliò l’uso per il rimboschimento e il consolidamento dei terreni collinari erosi". da Georgofili info

 

Utilizzi

Commestibilità : il fiore è  talvolta usato per aromatizzare frittelle, ma attenzione, il resto della pianta è tossico. 

Impieghi del legno : Nelle nostre zone è usata essenzialmente come pianta mellifera, per piccola paleria e per legna da ardere. La pianta ha almeno tre pregi:

  1. un apparato radicale consistente e di rapido sviluppo, adatto a consolidare terreni franosi
  2. la capacità di migliorare il terreno, che arricchisce di azoto, essendo una leguminosa,
  3. la possibilità di utlizzare ogni sua parte, dalle foglie come foraggio, ai fiori per la produzione del miele e non solo e il legno che trova molte applicazioni, tra cui i parquet.  

Interesse ecologico : pianta mellifera utile per insetti e quindi per uccelli insettivori.   

Il valore ecologico della pianta è discusso e controverso. 

Da una parte è sicuramente utile per gli aspetti qui sopra indicati, dall'altra la sua tendenza dominante impoverisce inesorabilmente la nostra flora. Va osservato che nei boschi di robiniai trovano posto anche altre essenze, mentre in quelli di ciliegio tardivo molto meno. Non è poi nemmeno immune da parassiti. 

Il da farsi è stato oggetto di un Convegno svoltosi nella sede del Parco delle Groane il  15 aprile 2010  Robinia: eradicarla o gestirla? Verso la valorizzazione di una specie preziosa per le foreste lombarde. Lo stesso t sottotitolo ne indicherebbe l'orientamento. Ancheautorevoli personaggi del mondo ambientale come Fulco Pratesi e Giorgio Nebbia vedono la pianta di buon occhio. 

Al Caloggio, d'intesa con le autorità del Parco, viene contenuta nei nuovi ricacci e sostituita gradualmente con essenze autoctone per gli esemplari più sviluppati.  

Ciclo vegetativo stagionale

La robinia emette il fogliame abbastanza tardi in primavera ( (prile inoltrato - verificare) per poi coprirsi interamente, nei soli esemplari femminili, di fiori bianchi a maggio giugno. Questo avviene più o meno contemporaneamente ai sambuchi, che spesso assieme popolano i margini incolti delle strade periferioche, offrendo uno spettacolo unico per candore e profumo. Un periodo di fioritura secondario può verificarsi verso luglio (verificare).
 
  Ge1 Ge2 Fe1 Fe2 Ma1 Ma2 Ap1 Ap2 Ma1 Ma2 Gi1 Gi2 Lu1 Lu2 Ag1 Ag2 Se1 Se2 Ot1 Ot2 No1 No2 Di1 Di2
Foglie                    
Fiori                    
Frutti                    
Rica vuota
Fiori *

Legenda

Foglie Assenti Comparse Presenti Autunno
Fiori Assenti Presenti
Frutti Assenti Immaturi Maturi
Rica vuot
Fiori * Assenti Presenti

* Secondo le indicazioni di "Atlante della flora" di Luca Gariboldi edito dal Parco delle Groane

Interazioni ecologiche

Ci limitiamo a raccogliere alcune note ed osservazioni molto frammentarie.

Nel parco delle Groane e anche al Caloggio ogni tanto qualche robinia muore. Quali le cause? La robinia può avere un deperimento fisiologico per condizioni inadatte , per esempio per eccesso di ristagno d'acua nel suolo.

Sulle robinie è possibile trovare le seguenti forme di vita:
Nel 2003 è apparso nel Veneto un insetto, dittero cecidomide, parassita specifico della robinia che nel 2004 si è diffuso nella pianura padana. Si tratta del Obolodiplosis robiniae che assomiglia a una piccola zanzara e provoca un arrotolamento dei margini delle foglie di cui si ciba e in cui si impupa formando delle specie di galle.

É segnalata anche la presenza di un antagonista dell'insetto di cui sopra l' Hymenoptera Platygastridae .

 

Immagini

foglia
Foglia di robinia con Calopterix splendens : Nelle foglioline in alto è visibile la mucronatura (puntina sporgente)

 

foglia
La punta delle foglie si direbbe rientrante.

 

spine
Spine su fusto di un anno. Ex orto - 14/08/11: Notare la puntina all'apice della foglia.

 

albero
Albero in fiore. Rami importanti e ascendenti. Chioma rada.

 

chiome
Le chiome delle robinie sono qui piuttosto rade. Bosco vecchio, sentiero 4. 

 

corteccia
Corteccia di tronco sviluppato

 

infiorescenza
Infiorescenza

 

x
Foglie e baccelli

 

tronco
Il tronco cavo di una robinia offre un prezioso rifugio alla fauna: 

 

teglio di robinie
In un intervento di riqualificazione del bosco vengono eliminate essenzialmente le robinie (dicembre 2009)

 

piantine
Le nuove piantine, che nascono annualmente in abbondanza, qui sul sentiero principale lungo il Nirone, vengono eliminate

 

Robinia morta
Robinia morta nei pressi del ponticello di'ingresso sul sentiero 1 (10/7/11).

 

rametto con parassita
Fusto di robinia dell'anno con parassita - 12/07/09

 

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