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Osservazioni 2010 e 2011 |

23 ottobre - Biodiversamente 2011 

aeshna cyanea
Sulla strada del ritorno questa splendida Aesnha cyanea

 

banchettoBiodiversamente 2011

Oggi giornata dedicata alla biodiversità. Banchetto e presenze delle grandi occasioni.

Alcuni studenti universitari di scienze naturali sono accompagnati per la mattinata in una visita accurata di tutta l’oasi. É un piacere, per almeno due motivi, per l’interesse e la competenza dei ragazzi e perché emergono aspetti solitamente trascurati della natura dell’oasi e della sua storia. 

Non mancano le sorprese, in perfetto accordo con il tema della giornata.


 

Sentiero n°2

Quest’anno si è proceduto a un primo diradamento delle piante che erano state messe a dimora a una distanza di 1,5 metri. Sembra che quelle rimaste ne abbiano già tratto beneficio. Si teme però che nel sottobosco possano proliferare i rovi.

Nel bosco nuovo lo strato di humus è ancora minimo ed è per questo forse che i fiori selvatici vivono solo nel bosco vecchio.

Alcune farnie sono evidentemente “ammalate”. Su questo si apre una interessante discussione. Comunque altre, come le due più grandi e tante altre, stanno benissimo.


 

Sentiero n°3

Nel bosco vecchio si discute della presenza dei tassi. Servono ad offrire rifugio in inverno, quando il bosco di latifoglie diventa completamente spoglio, a uccelli come i pettirossi, che un tempo frequentavano il lauroceraso, ora eliminato. La presenza storica del tasso nei boschi di pianura non sarebbe da escludere.  

Un paio di farnie, all’inizio del bosco vecchio, erano già presenti, pur piccole, al momento della nascita dell’oasi. Per cui ora avrebbero una ventina di anni. Una ha fruttificato per la prima volta proprio quest’anno.

Gli aceri di monte crescono stentatamente. Si osserva che pochi chilometri a nord, sono considerati addirittura infestanti. Questa differenza potrebbe spiegarsi con la maggior piovosità estiva.

La fitolacca, sebbene alloctona è tollerata perché fornisce cibo agli uccelli di passo,

Le galle sul castagno danno lo spunto per una lunga disquisizione delle malattie di questa specie.

Una grande frangola e un albero di biancospino sono preesistenti all’oasi.


 

 Sentiero n°4

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Nel prato umido la crescita delle piante è molto lenta e precedenti piantumazioni erano fallite.

Non così invece vero l’ansa del Nirone dove gli impianti di ontano e tiglio hanno avuto subito successo.

Una quercia di sette anni è piena di ghiande, ma questo non sarebbe un buon segno, la pianta troppo giovane per fruttificare. Forse soffre e pertanto cerca di riprodursi anzitempo.

I pini silvestri che alla fine dell’inverno scorso avevano le radici rosicchiate dalle arvicole, sembrano essersi ripresi.

All’ex orto stati fatti dei tagli dell’erba. Si vedono delle libellule grigiastre.


 

x Sentiero n°1

Allo stagnetto, nella vegetazione fangosa si trovano in pochi minuti parecchi gamberi delle Luisiana

Evidentemente è un infestazione.




 

Zucchino americano Zona fontanili

LuppoloSi accerta la presenza del luppolo  (Humulus lupulus).

Osserviamo poi lo zucchino americano Sicyos angulatus

Si tratta di una vera novità per l'oasi, certamente poco gradita: si teme che in futuro possa dare del filo da torcere per la sua invasività.

Sulla strada del ritorno una splendida Aeshna Cyanea, probabilmente semiparalizzata dal freddo, si offre per una foto ricordo.

Frutto dello zucchino americano