Osservazioni
Cielo nuvoloso e foschia. È da una settimana che piove. Il prato umido è più sommerso che fradicio. Nel corso del mattinata comparirà il sole.
Tra 15 giorni probabilmente ci sarà una visita al'oasi promossa dal Comitato per il Parco Regionale della Brughiera (al momento ancora da confermare). Il filo conduttore di questa perlustrazione è un po' questo.
Cosa potremo mostrare? Le previsioni ci dicono che l'inverno non è ancora finito. Arriva "Morgana" e così domenica 17 marzo è prevista acque mista a neve.
La siepe di carpini
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A
sinistra la siepe di carpini (foto a sinistra) è ancora
ricoperta di
foglie secche. Il carpino è una pianta importante al Caloggio
e tipica
della formazione forestale della pianura di un tempo, il
querco
carpineto. Nella siepe probabilmente c'erano delle scille fiorite. Viste comunque nei pressi. Le scille sono fiori stupendi, purtroppo al Caloggio fortemente minacciate. A destra, in corrispondenza dell'inizio dell'oasi ci sono delle ginestre, alcune morte nella scorsa estate per la siccità. |
Una strana
formazione vegetale su un salice
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Infiorescenza di salicone |
Seguono fra la via e il canale secondario del Villoresi, in questo periodo povero di acqua, varie specie di arbusti inframezzati da robinie e altre piante fra cui dei salici. All'oasi ci sono circa 70 specie fra alberi e arbusti, ma solo una quarantina quelli facilmente visibili e individuabili. Alcuni salici al momento sfuggono ai nostri tentativi di classificazione. Il primo sulla via, forse un Salix alba, ha gemme piccolissime. Mostra una strana formazione da tempo, prima verde, ora secca (foto sopra) probabilmente dovuta a qualche malattia. Poco oltre un piccolo ligustro sotto osservazion ha perso tutte le foglie. Tuttavia, nonostante questo, ci sembra un ligustro giapponese. Più avanti un salicone ha le infiorescenze ben visibili. Una folto gruppo di sanguinelle (foto sotto a sinistra) è ancora in veste invernale.Arrivati al ponticello si possono vedere degli ontani neri (foto sotto), alberi tipici delle rive. In questo periodo la chioma è carica di infiorescenze maschili pendule, simili a quelle del nocciolo, ma più scure e rossicce e di infiorescenze femminili, piccole e tonde diventeranno frutti simili a piccole pigne. L'ontano ha anche le foglie somiglianti a quelle del nocciolo, ma senza la puntina sporgente. Il portamento però è comletamente diverso. |
Il gruppo delle sanguinelle |
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Difficilmente ci inoltreremo su questo sentiero nella prossima visita. Forse solo per ammirare la fioritura dei padi che si prevede per quel periodo.
Al momento non si nota nessuna gemma particolare, tanto meno dei fiori, se non a terra dei comunissimi Lamium, ma anche questi abbastanza stentati. La natura anche qui temporeggia. Solo piccoli boccioli nei prugnoli di prossima fioritura. Alla radura vedo vari sventramenti (tagli di edera, sambuco, ecc) Non riesco a tagliare il ramo di robinia che toglie il sole all’agrifoglio più bello dellì'oasi, l'unico che ha cominciato a produrre qualche rara bacca, che nemmeno giunge a maturazione. Al laghetto alcune ovature di rana rossa. Anche qui c'è un salice con le gemme (salicone?). Sulla riva opposta del Nirone una coperativa, su commissione del Parco, sta tagliando le robinie che rischiano di far franare la sponda in cui affondano le radici. I loro polloni ricresceranno presto. Il sambuco e la fusaggine cominciano ad emettere le foglie |
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Il corniolo sembra in procinto di fiorire (foto a sinistra) |
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Pochi Lamium fioriti (foto a sinistra e anche qualche Veronica persica che sono sempre fra i primi a spuntare. Si tratta di specie molto comuni ovunque, la seconda di origine esotica, ma così diffusa che ormai è pensare di debellarla.
Sotto l’osservatorio si vedono alcuni campanellini (Leucojum vernum) fioriti e un bel gruppo di Arum, ancora senza fiori (foto sotto a sinistra). Nei pressi ci sono anche dei campanellini estivi. Fioriranno più avanti, ma non in estate, come farebbe pensare il nome.
Lungo il Nirone il cespuglio di pungitopo appare in buone condizioni. Peccato che una piccola piantina delle stessa specie, nata spontanealmente nei pressi, sia sparita.
Sempre nei pressi vari narcisi (purtroppo domestici, residui dei vecchi orti) stanno per fiorire. I narcisi selvatici (Narcissus radiiflorus) sono presenti nella zone centrale del Parco, per esempio all'ìOsi Lipu di Cesano. Altrove ci sono narcisi esotici come il N. psuedonarcissus e probabilmente anche altre specie (fonte Gariboldi)
Non entro nel bosco nuovo e non vado a vedere i bucaneve, poche piante di origine in certa che fioriscono molto tardi. |
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All'inizio del bosco vecchio l’acero di monte ha ancora dei frutti pendenti
Sui tassi non si nota alcun fiore.
Sula riva del nirone alcuni ontani hanno belel chiome con abondanti infiorescenze
Di fiori di pervinca e di anemone non si vede ancora nessuna traccia. Anzi le pervinche non ricoprono come faranno più avanti il terreno dove sono più fittamnte insediate (foto a sinistra.
Alla curva a sinistra si scorge fin da lontano il tappeto bianco abbagliante dei campanellini. Intorno tutto secco. Bellissimi. Sembrano nel pieno della loro fioritura ( vedi le foto seguenti, pubblicate anche su FNM)
Foto ai due biancospini senjor e alla frangola senjor.
Vado a controllare i salici sul bordo del pratone
belle infiorescenze |
Poco oltre un salicone ha infiorescenze verdastre, ma solo su pochi rami, quasi gli altri fossero morti. Non noto altri salici che pure dovrebbero esserci |
Una fusaggine
emette le prime foglie che hanno le
punte
risecchite, forse per il freddo (foto a sinistra), Le foglioline sono più avanti di quelle viste sul sentiero 1. |
Non vado verso la riva del Nirone per guardare frassini, tigli e ontani Al termine della zona una farnia di alcuni metri di altezza, che sembrava dovesse morire, ha le gemme più sviluppate di altre. |
Il sole qui ha
fatto spuntare un po' di veroniche (foto
sotto)
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Violette. La
specie sarebbe da isentificare.
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Violette fiorite all'ex orto (foto a sinistra). Vado a guardare gli impiantiti dello scorso autunno e di un anno fa. Quelli a nord dell’ex orto sembrano vivi. Lungo il sentiero le piccole fusaggini sono sicuramente vive, ma forse anche le piantine di altre specie che davamo per morte. Faccio spaventare involontariamente l’airone che si invola vola verso le risorgive. Niente foto, purtroppo. Al
ritorno rifotografo il fungo misterioso sulla robinia (foto sotto a
sinistra). I biancospini hanno piccoli germogli e alcuni consevano qualche bacca rinsecchita (foto sotto) |
Seguo da anni una specie di fungo sulla robinia (?) |
Biancopino
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Incontro un signore
con reflex e lungo tele. Attacchiamo bottone.
Ci scambiamo molte informazioni tecniche e naturalistiche. Sa il fatto
suo.
Così mi dimentico di andare a fotografare l’olmo mascotte, si fa tardi
e scappo di corsa.
Fine