SCHEDA SINTETICA

Altezza: 20 (25) m

Portamento: albero a forma conica a volte con più fusti

Longevità: eccezionale (fino a 2000 anni)

 

FOTO

 

a
Foglia

 

x
Albero intero

 

a
Corteccia

 

x
Fiore maschile

 

a
Frutto

 

 

Taxus baccata

Tasso

Note

Il tasso è diffuso in tutta Italia, ma, salvo eccezioni, è abbastanza raro allo stato spontaneo. É più facile trovarlo in parchi e giardini.

Al Caloggio è stato piantato in un numero limitato di esemplari all'inizio del bosco vecchio. 
Alcuni piccoli esemplari in cattive condizioni (estate 2012) sono sulla destra del sentiero 2, dopo l'osservatorio.  

Da osservare e documentare

  • fiore femminile
  • frutto
  • collocazione altri esemplari
  • ciclo vegetativo
  • ...

Tassonomia e denominazioni

Classe: Pinopsida Ordine: Pinales Famiglia: Taxaceae Genere: Taxus Specie:Taxus baccata

 

Nomi alternativi: Albero della morte

 

Nome comune in altre lingue: Inglese: English Yew, Francese: If commun, If a baies,  Spagnolo: Tejo

 

Etimologia: il nome taxus è lo stesso usato dai latini, ma non è chiaro se il termine abbia a che fare con texo, per via del fatto che le sue sue scorze sarebbero state usate per tessitura o con taxon significando che il suo legno era usato per costruire archi. Baccata deriva certamente dal fatto che la pianta è fornita di bacche. Il nome Albero della morte, ovviamente allude alla velenosità della pianta

 

bDescrizione

Portamento: sempreverde, in genere albero a fusto eretto, ramificato fin dal basso. A volte cresce come arbusto con più fusti (policormico). Alto fino 10 -15 (25) m. I tronchi delle piante più vecchie raggiungono grandi diametri e spesso la parte centrale resta cava. Il legno non forma anelli annuali. I rami sono fitti, orizzontali o ascendenti. La chioma ha forma piramidale, irregolarmente espansa, scura e ombrosa. Le piante coltivate hanno portamenti vari.  

 

Crescita e durata: la crescita è lentissima, anche se inizialmente può esserlo meno. Ha la capacità di ributtare dal ceppo tagliato, proprietà singolare per una gimnosperma. La longevità è notevole. Si pensa che possa arrivare a due millenni. 

 

Corteccia: rossiccia o rosso bruna, dapprima liscia poi si sfalda a squame sottili arricciate.

 

Gemme

 

Foglie: squamiformi, persistenti, di color verde scuro lucido sopra e verde giallo opaco sotto, lunghe 3-3,5 cm e larghe 2 mm, si innestano sui rametti in doppia fila, disposte a dente di pettine a spirale. Le foglie non sono pungenti. Come tutte le altre parti della pianta, salvo la polpa dei frutti, sono velenose. 

 

Fiori: la pianta è dioica, cioè i fiori maschili e femminili si presentano su esemplari diversi. I fiori sono a volte definiti coni. Piccoli, giallastri ed embricati quelli maschili (verificare).

 

Frutti: specie di piccole bacche solitarie, dette arilli, costituite da una coppa polposa di colore rosso a maturazione che ricopre parzialmente, lasciandone scoperta la punta, un seme duro, nerastro e e velenoso. La polpa è gradita agli uccelli che, cibandosene, provvedono alla propagazione del seme. Al Caloggio per ora non si sono osservate fruttificazioni (solo fioriture). 

Identificazione

Riconoscimento: inconfondibile al Caloggio

 

Specie simili: alcune piante coltivate a scopo ornamentale, non naturalizzate e assenti al Caloggio, assomigliano al tasso: 

 

Distribuzione

Origine: Europa, Asia e e Nord Africa

 

Habitat: ama i terreni umidi e freschi, preferibilmente calcarei, e sopporta l'ombra anche se cresce bene in piena luce. Non forma boschi puri. Trova le condizioni ideali nel sottobosco di latifoglie, in quote dai  300 ai 1600m.

 

Presenza

 

Tipo corologico: cresce spontaneamente nei boschi di gran parte dell'Europa, estendendosi a sud al Nord Africa, a est al Mar Nero, al Caucaso e all'Asia Minore arrivando al nord fino alla penisola scandinava e alle isole britanniche. 

 

Utilizzi

Commestibilità: pianta velenosa sia per l'uomo che per il bestiame in tutte le sue parti, salvo che nella polpa del frutto. Per questa sua tossicità è accompagnato da una cupa fama che si rispecchia nel nome Albero della morte e soprattutto è sempre stato estirpato dai pastori.    

 

Impieghi del legno: considerata di scarsa importanza forestale la pianta è maggiormente apprezzata per uso ornamentale. Il legno duro, pesante e resistente, di color arancio bruno e ben lucidabile è ricercato per incisioni, sculture e piccoli oggetti. Un tempo si evitava di utilizzare il legno per letti e botti, mentre lo si usava per frecce avvelenate. Anche la segatura può essere tossica. 

 

Interesse medicinale

 

Interesse ecologico: le piccole macchie di tasso, essendo sempreverdi, offrono rifugio, durante a l'inverno ad alcune specie di fauna. Per questo motivo sono state introdotte al Caloggio, dove prima esistevano vari cespugli di lauroceraso, che essendo pianta chiaramente alloctona è stata quasi completamente eliminata.  

 

Ciclo vegetativo stagionale

Osservazioni al Caloggio

  Ge1 Ge2 Fe1 Fe2 Ma1 Ma2 Ap1 Ap2 Ma1 Ma2 Gi1 Gi2 Lu1 Lu2 Ag1 Ag2 Se1 Se2 Ot1 Ot2 No1 No2 Di1 Di2
Foglie
Fiori
Frutti
Riga vuota
Fiori *

* Secondo indicazioni bibliografiche. Secondo alcune fonti la fioritura avviene in aprile - maggio.

 

Immagini

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All'ingresso del bosco vecchio (sentiero 3) troviamo alcuni tassi piccoli, ma non giovani, data la loro crescita molto lenta (aprile 2011)

 

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Un alberello di tasso (febbraio 2010)

 

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Dettaglio del fiore maschile (fine marzo 2012) 

 

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Piccolo tasso in inverno (febbraio 2012)

 

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Foglie con fiore maschile (?) (febbraio 2012)

 

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Rametto in inverno (febbraio 2012)

 

Links

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